Scrivere per me vuol dire intervenire.
L’obiettivo è costruire e condividere una lettura psicologica e psicoanalitica dei problemi sociali della contemporaneità.
Come ci insegnano da mezzo secolo i movimenti femministi, il personale è politico: scrivere è uno dei modi che ho scelto per esercitare questa consapevolezza.
Lo faccio partendo dal dibattito sociale e politico, ma anche e soprattutto a partire dal lavoro dentro lo studio di psicoterapia e dalle questioni portate dai miei interlocutori, che spesso sono coautori consapevoli dei miei testi.
Da alcuni anni scrivo articoli e contenuti diffusi su alcune piattaforme on line. Qui ne potete leggere alcuni. Gli altri li trovate nella pagina cosa scrivo.
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Meno sesso, più porno
Perché le persone sono eccitate da alcune cose piuttosto che da altre? C’è ancora reticenza nel parlare della sessualità, sia dentro che fuori gli studi di psicoterapia. Appare come argomento imbarazzante, fin troppo intimo…
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Fantasie sessuali
Perché le persone sono eccitate da alcune cose piuttosto che da altre? C’è ancora reticenza nel parlare della sessualità, sia dentro che fuori gli studi di psicoterapia. Appare come argomento imbarazzante, fin troppo intimo…
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Zitella
“Donna single di quarant’anni, devo avere sicuramente un problema!”. Maria, ridendo, si definisce zitella. Ho preso sul serio questa affermazione e sono andata a vedere quale mondo contenesse questa parola e cosa mi facesse venire in mente…
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Amarsi male
Mi appassionano sempre le vicende legate agli auguri nelle relazioni che finiscono. Segnano il ritmo della danza della separazione. Fare o non fare gli auguri è una posizione politica da assumere circa la fine di una storia d’amore…
Per chi?
Cerco di scrivere nella lingua di tutti.
Scrivo per chi è interessato a leggere. In base al contesto di pubblicazione utilizzo differenti registri. L’obiettivo è sempre mettere a disposizione conoscenze e costruire una cultura psicologica intorno ai temi della contemporaneità.
La copertina di questa pagina è una reinterpretazione di un’opera di Tina Modotti.
Le immagini che utilizzo nel sito per le pagine sono tutte di opere di artiste morte più di 70 anni fa e quindi non più coperte da diritto d’autore. Nei credits spiego questa scelta.
